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COSA SUCCEDE DOPO LA MORTE DEL PAPA



COSA SUCCEDE DOPO LA MORTE DEL PAPA

Lunedi 21 aprile 2025 alle ore 7.35 Papa Francesco è deceduto a causa di un Ictus, era stato eletto il 13 marzo 2013; ma cosa succede subito dopo la morte del Pontefice?

Subito dopo il decesso del Papa, ad avere un ruolo fondamentale è il Camerlengo (Camerlengo è il titolo utilizzato nell’ordinamento della Chiesa cattolica per indicare alcune eminenti figure del Clero. Il termine deriva dal latino Medievale “camarlingus”, a sua volta derivantendal germanico “kamerling”, che significa “addetto alla camera del sovrano”).

Il Camerlingo gestisce gli affari del Papa in sua assenza e quindi anche in quel periodo denominato “sede vacante”; tale periodo viene aperto constatando il decesso del Papa alla presenza del Camerlengo,del Decano del Collegio Cardinalizio,del Maestro delle Celebrazioni Liturgiche ed eventuali familiari del Pontefice. Anticamente il Camerlengo per accertare la morte del Pontefice lo chiamava tre volte con il suo nome di battesimo picchettando la fronte con un martello d’argento sul quale era inciso lo stemma papale, dopo non aver ricevuto risposta il Camerlingo pronunciava la frase “Vere Papa mortuus est”, oggi invece la procedura è molto più breve, il Camerlingo dopo aver constatato la morte si limita a porre sul Pontefice un velo, a sfilare dall’anulare destro, “l’anello del Pescatore”, (uno dei simboli del potere temporale del Pontefice)e farlo poi spezzare o incidere in modo da annullarlo, stessa cosa accade poi per il piombo con cui il Pontefice siglava le sue lettere; successivamente vengono messi i sigilli alle stanze Papali, sempre da parte del Camerlingo, che poi comunica al Cardinale Vicario di Roma il decesso del Papa,che avrà il compito di annunciare la notizia a tutto il mondo. In seguito un’anta del portone della Basilica di San Pietro viene chiusa e le campane suonano “a martello” in segno di lutto.

Il lutto per la morte di un Pontefice dura 9 giorni, dei quali 3 vengono utilizzati per esporre la salma ai fedeli; il corpo del Papa viene vestito con i paramnti pontifici ossia la mitria bianca, la casula rossa, il pallio di lana bianco ornato con croci nere; nei nove giorni di lutto i Cardinali celebrano i “Novendiali” a suffraggio dell’anima del Pontefice, i preparativi per i funerali solenni vengono anticipati dalla “Missa poetentialis” celebrata sull’altare pontificio del Bernini a San Pietro.

Vengono poi estratti a sorte i tre Cardinali assistenti del Camerlengo tra quellio giunti per presenziare al Conclave;

Il termine “ Conclave” deriva dal latino “cum clave” ossia “chiuso con la chiave” e indica sia la sala in cui si riuniscono i cardinali per eleggere il nuovo Papa sia la riunione vera e propria.

Nel 1270 gli abitanti di Viterbo, allora sede pontificia, stanchi dell’indecisione dei cardinali nell’eleggere il nuovo papa, li chiusero a chiave (“clausi cum clave”) nella sala del palazzo arcivescovile della città per costringerli a decidere in fretta. La mossa non ebbe però molto successo: andato avanti per circa tre anni, quello fu il Conclave più lungo nella storia della Chiesa. Alla fine, fu eletto Gregorio X. Nel 1274, al Concilio di Lione, venne emanata la Costituzione apostolica “Ubi Periculum”: il documento con cui si introdusse l’isolamento obbligatorio della riunione cardinalizia, si istituì ufficialmente il Conclave e si stabilirono regole rigide poi cambiate col tempo.

Il Papa può essere eletto solo dai Cardinali riuniti in Conclave che non devono avere più di 80 anni e possono essere al massimo 120, il Papa viene scelto tra gli stessi cardinali elettori. Dopo la morte o le dimissioni del Pontefice, il cardinale Decano convoca i Cardinali Elettori e li invita a raggiungere Città del Vaticano; prima del Conclave che si svolge nella cappella Sistina,dove in precedenza si è provveduto ad installare un pavimento sopraelevato, sigillare le finestre, perquisire l’ambiente per scongiurare la presenza di sistemi audiovisivi, i Cardinali infatti durante il Conclave non devono avere contatti con l’esterno.

Per il Conclave nella Cappella Sistina viene montata una stufa nella quale saranno bruciate le schede dei Cardinali per produrre i segnali di fumo previsti, unico modo per comunicare con il mondo esterno.

Una fumata nera, ottenuta con un fumogeno costituito da perclorato di potassio, antracene e zolfo, indica che NON è stato eletto il Papa; una fumata bianca invece, ottenuta da un fumogeno costituito da clorato di potassio, lattosio e colofonia indica che E’ stato eletto il nuovo Pontefice.

Affinché il nuovo Papa sia eletto serve un numero di voti pari o superiore ai due terzi del numero totale dei votanti;

Dopo la proclamazione, il neo eletto Pontefice si ritira nella “stanza delle lacrime” cosiddetta perché si presume che il nuovo Papa scoppi in lacrime per l’emozione, in questa stanza il nuovo Papa indosserà la Talare bianca e i paramenti con cui si presenterà in pubblico; in precedenza vengono predisposti tre abiti di tre misure diverse cosi che almeno uno sia della taglia giusta del nuovo Papa.

Sarà poi il Cardinale Protodiacono affacciandosi alla loggia centrale della Basilica di San Pietro a dare la notizia del nuovo Eletto pronunciando la frase : “ Nuntio Vobis Gaudium Magnum Habemus Papam” , si affaccerà poi dalla stessa loggia il nuovo Pontefice impartendo la famosa benedizione “ Urbi et Orbi”.

 
 
 

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