top of page

" LA CIOCIARA " TEATRO GHIONE ROMA

DA giovedi 9 a domenica 12 novembre




Sarà in scena al Teatro Ghione in Roma da giovedi 9 a domenica 12 novembre, per la Planet Production e Teatro Massimo di Palermo, " La Ciociara" di Alberto Moravia adattamento teatrale di Annibale Ruccello, la regia di Aldo Reggiani e la messa in scena di Caterina Costantini che ne è anche l'interprete principale; nel castr anche Lorenza Guerrieri nel ruolo di Concetta, Armando de Ceccon, nel ruolo di Filippo, Vincenzo Bocciarelli, Michele; Vincenzo Pellicanò, Tommasino; Marco Blanchi, tedesco e Scimmiozzo e per la priva volta in scena Flavia De Stefano nel ruolo di Rosetta.

A distanza di 38 anni dal primo allestimento datato 1985, Caterina Costantini torna a vestire i panni diCesira ne " LA Ciociara" nella splendida cornice del Teatro Ghione in anteprima nazionale. Accanto a lei la giovanissima Flavia De Stefano al suo debutto teatrale nel ruolo di Rosetta.

Tratto dal romanzo di Alberto Moravia con l'adattamento teatrale di Annibale Ruccello e la regia originale di Aldo Reggiani, la Ciociara è la storia della bella vedova Cesira che ha un negozio di alimentari in vicolo del Cinque, nel quartiere romano di Trastevere, lasciatole in eredità dal vecchio marito, e di sua figlia, la tredicenne Rosetta, cin cui decide di lasciare Roma per la Ciociaria, sua terra d'origine,quando,dopo la caduta del fascismo e l'armistizio dell'Italia con gli Alleati,la città è occupata dai tedeschi e oggetto di ripoetuti bombardamenti. Dedita alla borsa nera,semianalfabeta,Cesira arriverà attraverso le vicissitudini del viaggio,l'esperienza di sfollata, l'amicizia con l'intellettuale antifascista Michele e l'evento drammatico dello stupro su sua figlia da parte dei soldati marocchini, se non a una vera e propria coscienza sociale a una più adulta consapevolezza della propria responsabilità personale. Riproporre oggi " La Ciociara" in teatro significa ripercorere la memoria di un incubo che al risveglio lascia l'amaro in bocca ma soprattutto un senso di profinda solitudine. Perchè è " E' TUTTA COLPA DELLA GUERRA"

NOTE DI REGIA " La Ciociara", un romanzo, un film : la madre, la figlia, lo stupro ...Tutto questo è diventato memoria collettiva. Riproporre oggi " La Ciociara" in teatro per me significa ripercorrere la memoria di un incubo che al risveglio lascia l'amaro in bocca, un senso di solitudine; lo spettacolo inizia con un "dopo". Dopo, qualdo l'acutezza delle sensazioni che si provano durante l'emergenza finisce e la piccola vita tutti i giorni frantuma l'esistenza in mille piccoli fastidi, chi ha come Cesira vissuto un ritorno alle origini solide e contadine della propria cultura, non potrà più adattarsi e sarà condannata alla solitudine. Ecco allora affastellarsi nella mente i ricordi, le persone, gli episodi di un'odissea che culmina con l'episodio dello stupro della figlia Rosetta.Ma non c'è riscatto; mancano gli strumenti culturali per andarea vanti oltre il groppo in gola, oltre il fatalismo : " Tutta colpa della guerra". Michele il giovane intellettuale, può spendere inutilmente il suo fiato; piccolo Pasolini ciociaro, per farci comprendere la parabola di Lazzaro, gli risponderà lìitalietta che canta " Stessa spiaggia stesso mare" ( Aldop Reggiani e Caterina Costantini)

Info e prenotazioni : info@teatroghione.it 06/6372294

Ufficio stampa : Andrea Cavazzini

8 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti

Comments


bottom of page