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" LE FIGLIE DEL RE-dall'antica leggenda di Lear e Cordelia"

TEATROSOPHIA DAL 9 AL 12 MAGGIO 2024



LE FIGLIE DEL RE

Dall’antica leggenda di Lear e Cordelia

di Flavia Gallo

Regia: Flavia Gallo e Chiara Cavalieri

con Giovanna Cappuccio, Chiara Cavalieri e Giorgia Serrao

Assistente alla regia: Massimiliano Auci

Costumi: Marisa Vecchiarelli

Scenografia: Giorgio Trippa

Disegno luci: Matteo Fasanella

Foto e grafica: Agnese Carinci

PRODUZIONE: ARS 29 E HUMANITAS MUNDI TEATRO

DAL 9 AL 12 MAGGIO 2024

Il maggio della stagione di Teatrosophia si apre con uno spettacolo che prende le mosse dall’opera shakespeariana Re Lear e si sviluppa in una drammaturgia originale, opera della drammaturga, linguista e pedagoga teatrale Flavia Gallo. Insieme a lei altre tre artiste compongono il poker di donne di questa produzione: Chiara Cavalieri, attrice e co-regista insieme alla Gallo. In scena anche Giovanna Cappuccio e Giorgia Serrao che hanno già calcato con grande successo il palcoscenico di Teatrosophia.

“Le figlie del Re” prende le mosse dalla medievale leggenda di Cordelia, la figlia che salva il vecchio Lear suo padre dalle trame delle sorelle più grandi.

Goneril, Regan e Cordelia sono tre sorelle di oggi che, come quelle dell’antica leggenda, sono convocate per discutere la spartizione definitiva dei beni di famiglia; come quelle tre sorelle sono chiamate a riferire del proprio amore da cui dipenderà la proporzione degli averi ereditati.

Ma questo Padre non è il Re di un vasto regno: è solo un moderno piccolo imprenditore ambiguo e manipolatore, un sovrano dei sentimenti di tutta la famiglia.

Le tre sorelle si ritrovano nell’anticamera dell'incontro con il loro vecchio genitore che vorrà far subire loro tutto il peso di un debito impagabile.

Attorno a un tavolo da poker, con la complicità del mondo immaginifico

delle carte, si sviluppano le difficili relazioni di una famiglia composta da un padre anziano e tre figlie adulte.

Cosa vuol dire essere figlie? E come sono oggi le famiglie nel gioco del passaggio di beni tra le generazioni?

Se lo chiedono Goneril, Regan e Cordelia nelle more di un'attesa snervante che si mischia a tic nervosi e sogni di potere.

Una voce femminile ci racconta con precisione poetica come il dolore della famiglia viaggi dal corpo all’anima, come il dolore perduri se non interviene un atto di perdono reciproco. Solo la pieta della parola può placare l’antica furia della consanguineità.

E dopo ogni spettacolo il consueto aperitivo offerto dal teatro!

Grazie aal Teatrosophia al suo direttore artistico Guido Lomoro e all'ufficio stampa Andrea Cavazzini

Qui il reportage realizzato dal nosro inviato Gabriele Cantando Pascali




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